Procedura operativa -Localizzazione dell’area su cartografia CTR. -Rilevamento geolitologico e strutturale dell’area in esame. -Censimento di sorgenti con misure di portata e di pozzi, misura dei parametri chimico-fisici delle acque. -Definizione preliminare del modello concettuale idrogeologico (condizioni al contorno degli acquiferi). -Elaborazione dati pluviometrici e termometrici, possibilmente per un periodo non inferiore ad un trentennio. -Determinazione dei coefficienti di infiltrazione e/o dell’infiltrazione efficace e dei parametri caratteristici degli acquiferi (conducibilità, porosità efficace, etc.) e della falda (direzione di flusso, gradiente, etc.). -Programmazione indagini dirette ed indirette per la ricostruzione litostratigrafica dell’area in numero tale da rendere possibile eseguire profili geolitologici longitudinali e trasversali sufficienti a definire la geometria degli acquiferi. -Programmazione, esecuzione e interpretazione di misure livelli piezometrici e di prove di pompaggio in pozzo o in sorgente per la determinazione dei parametri idraulici dell’acquifero; eventuale rappresentazione tramite carte idrogeologiche. -Formulazione bilancio idrologico e bilancio idrogeologico per la valutazione delle risorse idriche rinnovabili e delle riserve. -Elaborazione del modello concettuale idrogeologico definitivo, bilancio idrologico e bilancio idrogeologico. -Individuazione dei fronti di richiamo e della portata critica di prelievo. -Eventuale modellazione analitica e/o numerica per verifica rischi interferenza con altri contesti sensibili (captazioni esistenti, risorgive, etc.). -Indicazione degli elementi potenziali di inquinamento delle falde idriche. -Redazione di una relazione di sintesi contenente eventuali indicazioni sul tipo di opere da realizzare e sulla disponibilità della risorsa.
Consente di stimare la velocità delle onde sismiche superficiali e con essa classificare, secondo le Norme Tecniche per le Costruzioni, il substrato su cui poggiano le strutture e quindi caratterizzare sismicamente il suolo stesso. Il metodo MASW, sviluppato in parte per superare le difficoltà dell’applicazione del metodo SASW in ambienti rumorosi, è una efficiente ed accreditata metodologia sismica per la determinazione delle velocità delle onde S. Tale metodo utilizza le onde superficiali di Rayleigh registrate da una serie di geofoni lungo uno stendimento rettilineo e collegati ad un comune sismografo multicanale. Le onde di Raylegh, sono molto dispersive in un mezzo eterogeneo, propagandosi a velocità di fase e di gruppo in modo diversamente nel suolo. Tali onde, permettono di trasportare una quantità di energia artificialmente trasmessa superiore rispetto alle onde P ed S e quindi a sua volta avranno una attenuazione geometrica inferiore. Le onde di Raylegh raggiungono profondità dipendenti dalla lunghezza d’onda, infatti piccole lunghezze d’onde (alte frequenze) consentono di indagare porzioni più superficiali e viceversa. La tecnica MASW è una tecnica attiva e non invasiva che permette di rispettare l’ambiente senza effettuare perforazioni e può essere impiegata anche in spazi molto limitati e di difficile accessibilità. Inoltre, il metodo può essere eseguito non solo attivamente ma anche passivamente sfruttando i microtremori presenti nell’ambiente, oppure una combinazione del metodo attivo e passivo. Le frequenze ottenute con il metodo attivo oscillano tra i 10-100 Hz dando informazioni più superficiali entro i 30-40 metri. Viene utilizzata inoltre per determinare la categoria di sottosuolo attraverso il valore del VS equivalente.
L’indagine HVSR è una tecnica di indagine di sismica passiva a stazione singola, non invasiva, finalizzata a determinare alcune caratteristiche dei depositi sedimentari superficiali e più in particolare allo studio delle frequenze di risonanza dei terreni, caratteristica molto importante per valutare gli effetti di sito in presenza di potenziali eventi sismici. La prova HVSR o anche detta H/V (metodo Nakamura 1989) consiste nella misura dei microtremori ambientali nelle tre dimensioni spaziali (x,y,z) e la sua elaborazione consente di analizzare gli spettri di frequenza, restituendo un grafico del rapporto in ampiezza tra componenti orizzontali (H) e componente verticale (V). Dal grafico estratto si evidenzia l’andamento del rapporto in frequenza tra componenti orizzontali e verticale (H/V) alle varie frequenze, mettendo in luce la frequenza alla quale il moto del terreno viene amplificato per risonanza (frequenza fondamentale). La tecnica del metodo HVSR si basa sui seguenti concetti: -i microtremori sono composti da diversi tipi di onde: onde di superficie (R e L) e onde di volume; -le ampiezze spettrali nel basamento roccioso delle componenti primarie (x,y,z) sono circa uguali tra loro; -la componente verticale del rumore ambientale non subisce amplificazione attraversando il deposito sedimentario. L’uso della prova HVSR trova la sua utilità nelle seguenti discipline: -Individuazione delle frequenze di risonanza di sito; -Individuazione delle frequenze di risonanza di una struttura/edificio; -Microzonazione sismica, tramite l’osservazione dei picchi di frequenza; -Stima delle VS eq e determinazione della categoria sismica; -Stima profondità delle discontinuità del substrato.
Tecnica di indagine non distruttiva che consente di determinare le proprietà di resistenza e il cedimento verticale di una determinata massa di terreno in sito. La resistenza viene valutata caricando il terreno con una piastra rigida circolare di diametro pari a 300 mm, e registrando, in un solo ciclo, sia il carico indotto che il corrispondente cedimento.La capacità portante del terreno, convenzionalmente, è data dal modulo di deformazione Md, detto Modulo di Young o Modulo Svizzero, che indica la compattezza dello strato oggetto di indagine. Md= ∆p/∆s * D dove ∆p (in N/mm2) è l’incremento della pressione indotto da una piastra circolare di diametro pari a 300 mm, ∆s (in mm) è il corrispondente incremento di cedimento della superficie caricata, D è il diametro della piastra (equivalente a 300 mm). Con il secondo ciclo di carico è possibile ricavare l’Indice di Costipamento del terreno oggetto di indagine.Le prove di carico su piastra vanno eseguite su una superficie accuratamente livellata, e sono applicabili a tutti i tipi di terreni, di rocce e di riporti, ad eccezione dei terreni coesivi molto soffici. Oltre alla capacità portante è possibile calcolare anche il modulo di reazione K del terreno, detto anche Modulo di Winkler, schematizzando il terreno come un mezzo elastico in cui i cedimenti dipendono esclusivamente dal carico applicato. In questo caso si utilizza una piastra rigida circolare da 760 mm di diametro, dal momento che studi sperimentali hanno constatato che i cedimenti del piano di sottofondo, a parità di pressione, divengono indipendenti dal diametro della piastra quando questa supera i 760 mm. Il parametro K è dato da: K=0,7/∆s Dove ∆s è l’incremento corrispondente a due step di carico espressi in mm.
I sondaggi geognostici permettono di ricostruire in maniera dettagliata la stratigrafia e le caratteristiche litologiche dei depositi presenti nel sottosuolo dell’area sottoposta ad indagine geologica e/o ambientale. Consentono inoltre di prelevare campioni di terreno per la determinazione dei parametri geotecnici.
I carotaggi nelle strutture in cemento armato rappresentano una tecnica di campionamento per la quale utilizzando dei carotieri vengono prelevati degli elementi di calcestruzzo a forma cilindrica (carote) e successivamente portati in laboratorio per la prova di compressione monoassiale. Attraverso la stessa in laboratorio è possibile determinare il valore della resistenza cilindrica a compressione fckis del campione in opera. I carotaggi e le successive prove di schiacciamento rappresentano prove fondamentali per conoscere quelle che sono le reali caratteristiche meccaniche del calcestruzzo presente in opera. Le stesse sono necessarie per tutti gli interventi su strutture esistenti in cemento armato al fine di determinare le reali caratteristiche del calcestruzzo in funzione del grado di conoscenza da raggiungere ai fini della successiva progettazione strutturale (intervento locale, miglioramento e adeguamento dell'opera stessa). E' possibile inoltre eseguire la profondità di carbonatazione una volta estratta la carota di calcestruzzo per esaminare il degrado di una struttura in cemento armato.